07/10/2025
È difficile trovare le parole giuste per raccontare la generosità e l’ospitalità che hanno reso possibile questa edizione. Più che una manifestazione, è stato un incontro tra persone: artigiani, visitatori, organizzatori… ognuno con il proprio contributo, ognuno con la voglia sincera di condividere.
Forse “successo” è una parola troppo grossa, ma se c’è stato è proprio perché abbiamo respirato insieme uno spirito di apertura e condivisione disinteressata.
Lo ammetto: subito dopo la chiusura mi sono chiesta quale fosse il senso di organizzare una rassegna così, in una casa privata, in un piccolo paese della terra di mezzo (terra di periferia, come ben ci ha fatto capire il sindaco di Trequanda durante il convegno), con sua bellezza iconica, ma con poche risorse e tutti i suoi limiti.
Ma credo che chi c’era abbia sentito quello che anch’io ho percepito: la gioia semplice di sentirsi ospiti graditi, accolti dalla bellezza, dal talento, dall’ingegno e da quel senso naturale di familiarità che ha reso tutto più leggero.
Allora mi domando: non è forse ancora possibile abbassare la guardia, aprire le porte, creare occasioni di scambio autentico, senza l’ossessione dei grandi numeri, ma con il desiderio di sostenere chi con le mani e con il cuore porta avanti saperi preziosi?
Grazie a chi ha creduto, a chi ha partecipato, a chi ha messo un pezzetto di sé in questa avventura.
Senza pretese e senza pressioni, ci riproponiamo di continuare a credere nella bellezza che viene dalle mani delle persone, che da sempre ci accompagna e ci nutre l'anima.