04/08/2025
SOLIDARIETÀ AI MOVIMENTI DI LOTTA PER IL DIRITTO ALL'ABITARE
A Roma si sa, il conto si divide in parti uguali.
Vale per la cena tra amiche, per i regali ai bambini della classe e non ci stupirebbe se anche chi vive insieme in un palazzo occupato e trasformato in case per tanta gente si dividesse la spesa per la carta igienica nei bagni in comune.
Eppure, per 3-5 euro al mese di cassa comune, è partita un’operazione di polizia in grande stile, con decine di agenti e perquisizioni per “stanare” chi alla luce del sole e da sempre si batte per il diritto all’abitare in questa città.
Si batte per tutte e tutti dagli inquilini degli enti, agli sfrattati, dai morosi incolpevoli a chi non vede più alternative al mettere in gioco la propria esistenza e quella delle proprie famiglie per chiedere che il patrimonio abbandonato venga messo a disposizione di chi vive in una città con affitti impossibili e salari al palo da anni.
Eppure nessuno si sognerebbe di indagare per “associazione a delinquere con finalità di estorsione” i rappresentanti di classe che ad ogni compleanno chiedono 5-10 euro via paypal. Invece, nel modo alla rovescia, succede ai movimenti per il diritto all’abitare che hanno l’unica colpa di denunciare pubblicamente, e per tutti noi, l’invivibilità abitativa di una città di giubilei, grandi eventi, over-tourism, affitti brevi. Una città per tutti quelli che vengano a spendere ma certo non per chi ci lavora, ci studia, ci vive.
Mentre con il modello Milano scatta il garantismo dei potenti, a Roma la destra capitolina coglie l’occasione per la solita campagna mediatica sul “racket delle occupazioni”, classico titolo del Messaggero di Caltagirone e giornalai simili al soldo dei potenti. Non hanno minimamente l’intelligenza di capire che i movimenti per il diritto all’abitare sono proprio l’argine al racket, al pizzo, allo strozzinaggio degli affitti.
Loro che da destra di governo non hanno altri strumenti che il carcere e la repressione. Nelle occupazioni della lotta per la casa di Roma, a cui va tutta la nostra solidarietà, nascono e crescono progetti che le stesse amministrazioni dovrebbero produrre da sole, dovrebbero essere lì per questo.
Bisogna farla finita con l'eterna "emergenza casa" in cui nasce questa caccia alle streghe.
Ci sono scelte politiche e risorse da investire nella direzione del diritto all'abitare, esattamente all'opposto del modello di Milano. Come quelle misure previste dal Piano casa di Roma, rimaste ancora lettera morta.
E allora c’è ancora e sempre bisogno di lottare, di spingere, per strappare soluzioni che sono lì, possibili, e a volte la lotta paga.
La Roma che vogliono loro non vincerà contro la Roma popolare, meticcia, accogliente, che si arrangia, che cospira, che si tiene stretta nelle difficoltà, che si stecca il conto.
Non basterà un’inchiesta, finta e strumentale, per quanto feroce e dolorosa a cancellare la dignità e la verità di questa storica forma di lotta che fa parte di Roma.
A chi oggi è colpito diciamo che chi tocca uno tocca tutte, a chi lotta e resiste nelle occupazioni che non sarete mai soli, a chi attacca la Roma ribelle e solidale che ai nostri posti ci troverete.
L.O.A. Acrobax
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