03/08/2025
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Moka: l'intuizione di Alfonso Bialetti
La storia inizia nel 1919 a Crusinallo, una piccola frazione di Omegna (Verbania), dove Alfonso Bialetti apre una sua officina per la produzione di semilavorati in alluminio. Dopo aver lavorato per dieci anni nell'industria dell'alluminio in Francia, Bialetti torna in Italia con una grande esperienza nel settore. La sua azienda cresce rapidamente, trasformandosi in "Alfonso Bialetti & C. Fonderia in Conchiglia", un laboratorio dedicato allo studio, alla progettazione e alla realizzazione di prodotti finiti.
L'idea geniale della Moka Express nasce nel 1933. Si narra che l'ispirazione sia venuta ad Alfonso Bialetti osservando la moglie lavare i panni con una "lisciveuse", un antenato della lavatrice. Questo apparecchio, composto da una vasca d'acciaio con un tubo cavo centrale, faceva salire l'acqua bollente attraverso il tubo e la faceva ricadere sui panni in ammollo. Bialetti applicò questo principio di risalita dell'acqua per pressione al processo di preparazione del caffè.
La caffettiera a base ottagonale, che avrebbe rivoluzionato il modo di preparare il caffè in casa, fu prodotta e brevettata nel 1933 da Alfonso Bialetti, in collaborazione con l'ingegnere italiano Luigi De Ponti. Il nome "Moka" deriva dalla città di Mokha nello Yemen, una delle prime e più rinomate aree di produzione del caffè.
Inizialmente, la Moka Express era un prodotto di nicchia, venduto in quantità limitate e prevalentemente nella provincia di Verbania. La sua vera diffusione su larga scala e la sua trasformazione in un simbolo culturale avvennero grazie al figlio di Alfonso, Renato Bialetti.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Renato Bialetti prese le redini dell'azienda e diede una svolta decisiva alla produzione e al marketing. Fu lui a intuire il potenziale commerciale della Moka e a investire massicciamente nella pubblicità.
Nel 1958, fece il suo esordio l'iconico "Omino con i baffi" (l'omino coi baffi), la famosa caricatura di Renato Bialetti stesso, disegnata da Paul Campani. Questo simpatico personaggio divenne il simbolo del marchio Bialetti e tutt'oggi è presente sul logo e sui prodotti dell'azienda. Gli investimenti pubblicitari, in particolare nella popolare trasmissione televisiva "Carosello", e lo slogan "Eh sì sì sì... sembra facile (fare un buon caffè)!" contribuirono a consolidare la notorietà del marchio e a rendere la Moka un oggetto presente praticamente in ogni cucina italiana.
La Moka ha permesso a milioni di famiglie italiane di gustare un caffè "espresso-style" comodamente a casa, democratizzando l'accesso a una bevanda che prima era prevalentemente consumata nei bar. La sua semplicità di funzionamento, il design elegante e funzionale (rimasto quasi invariato dall'originale) e la sua capacità di produrre un caffè corposo e aromatico l'hanno resa un classico intramontabile.
Oggi, la Moka Express è esposta in importanti musei di design, come la Triennale di Milano e il MoMA di New York, a testimonianza del suo valore come pezzo di design industriale. Nonostante l'avanzare delle tecnologie e la diffusione di nuove macchine per il caffè, la Moka continua a essere un elemento irrinunciabile nelle case italiane e un simbolo riconosciuto dell'eccellenza e della tradizione del caffè italiano nel mondo.
Il brevetto originale della Moka è scaduto nel 1953, aprendo le porte a numerosi concorrenti, ma la Bialetti ha continuato a innovare, depositando nuovi brevetti per versioni più moderne, e a mantenere la sua posizione di leader nel mercato, preservando il legame profondo con la storia e la cultura del caffè in Italia.