11/04/2025
PREMIO SLAncio 2025
LA SLA FA TOCTOC
La SLA appare subito come uno sbarramento crudele... ma poi, piano piano, si trovano le chiavi per andare oltre e procedere nella vita, una vita da ri-conoscere e amare, così com’è! Con questo piccolo titolo, scriveresistere non vuole imitare un popolare social, ma soltanto toccare gli animi per invitare alla quarta edizione di Premio SLAncio. TOCTOC è come il bussare della SLA alla porta della vita, a quella di ogni persona, per spingerla a riflettere attorno ad un simbolo molto forte e protagonista del 2025, LA PORTA, appunto. Apertura? Chiusura? Rifiuto? Accoglienza? Esclusione? Protezione? Curiosità? Speranza? Delusione? Rispetto? Soggezione? Attrazione? Limite o... Possibilità?
Chissà che cosa ognuno di noi vede in una PORTA, come si sente di fronte ad essa, cosa gli evoca, fa ricordare e così via...
Abbiamo cominciato con il tema della LUCE, poi abbiamo ascoltato le VOCI DEL SILENZIO, poi ancora abbiamo cercato LE ARMI DELLA PACE ed ora ci soffermiamo sulla PORTA.
Fermiamoci un momento, aiutiamoci l’un l’altro scambiando pensieri ed emozioni, intuizioni e segreti per fare della vita una continua scoperta!
Seppure prigionieri del corpo, paradossalmente, la SLA non ci impedisce di sentirci liberi, di volare attraverso il pensiero e di comunicare con l’ausilio della tecnologia: la libertà è un dono preziosissimo di cui bisogna essere consapevoli per poterla usare al meglio e cercarla fra le pieghe delle nostre fragilità.
Ecco perché ci piace lasciare liberi di scegliere il linguaggio espressivo preferito: la scrittura (poesia, racconto, aforisma), le visioni (fotografia, disegno, pittura), musica e parole (podcast e canzone).
La SLA è una porta chiusa, ma noi cerchiamo e troviamo ogni giorno le chiavi per aprirla e andare avanti. Quest’anno Premio SLAncio invita a mettersi di fronte a stessi, alla propria debolezza e alla propria forza e, osando attraversare il limite, veder comparire la speranza.
Grazie a tutti coloro che ogni anno ci aspettano e partecipano con gioia al grande gioco di fare pensiero.
La Meridiana