15/04/2025
—“Papà, voglio raccontarti una cosa, ma promettimi che non ti arrabbierai” — disse mio figlio, e mi venne la pelle d’oca.
—Dimmi, figlio — risposi, cercando di mantenere la calma, anche se dentro di me ero divorato dai nervi.
Iván rimase in silenzio, giocando con le mani, forse cercando il coraggio. Alla fine rispose, come se stesse confessando qualcosa di terribile:
—Oggi ho pianto davanti a tutti in classe — disse senza guardarmi negli occhi.
La mia prima reazione fu quella di abbracciarlo, ma mi trattenni.
—Perché, figlio? Che è successo?
Lui alzò lo sguardo, imbarazzato.
—Il professore di matematica mi ha chiamato alla lavagna, e mi sono agitato così tanto che ho sbagliato tutto. E tutti si sono presi gioco di me… Mi hanno urlato “idiota”, “stupido” e hanno detto che piangere è da deboli.
Sentendo questo, il mio cuore si spezzò in due.
—Dimmi, figlio, l’esercizio era difficile?
—No… ma mi sono agitato, papà. Sudavo tanto e ho dimenticato tutto quello che avevamo studiato a casa.
—Figlio mio, ti dirò una cosa importante. Promettimi che non dimenticherai le mie parole.
Iván annuì.
—Te lo prometto — rispose.
—Bene, prima di tutto voglio dirti che sono orgoglioso di te. Sai piangere, e questo è qualcosa di potente. Molte persone dicono “non piangere”, ma sbagliano. Piangere non è una debolezza, figlio mio, è il contrario. Se sei capace di versare lacrime, significa che senti, che sei vivo!
Piangere è normale, e credimi, lo facciamo tutti. I supereroi, i grandi leader, i tuoi professori, tutti piangiamo.
Quindi non vergognarti delle tue lacrime. Piangi quando ne hai bisogno, perché se non lo fai, il dolore resterà dentro di te e si trasformerà in amarezza.
Iván mi guardava, pensieroso.
Lo vidi assimilare le mie parole e, poco a poco, la sua postura cambiò.
Mi guardò negli occhi con un sorriso, liberandosi di quel velo di vergogna con cui era uscito da scuola. E io mi sentii felice: ero riuscito a far sì che mio figlio smettesse di sentirsi miserabile e tornasse a sentirsi prezioso.
Le parole possono cambiare il destino dei tuoi figli, un semplice consiglio può fare una grande differenza nella loro vita.
Non dire mai a tuo figlio di smettere di piangere, non dirgli mai che piangere è da deboli, perché è un errore: piangere è umano.
Non insegnargli a nascondere le lacrime, perché ogni volta che le versa, sta imparando a essere forte. Reprimere non è salutare, perché tenere tutto dentro significa solo accumulare dolore e frustrazione.
È importante liberare ciò che sentiamo per poter guarire.
Quindi la prossima volta che vedi tuo figlio piangere, ora lo sai: dagli sicurezza e permettigli di liberare il suo dolore.
