07/08/2025
"Le canzoni che uscivano [negli anni Settanta] in Italia e all’estero non sono paragonabili a quello che si sente oggi: non è un caso che siano durate nel tempo. Non voglio sembrare giurassico, ma trovo più musica in un disco dei Pink Floyd o di Pino Daniele che non in un pomeriggio passato a sentire le radio o nella puntata di un talent show.
[...] Mi è piaciuto molto Ghali al Festival di Sanremo di due anni fa, poi naturalmente me ne piacciono anche altri ma mi sembra antipatico fare un elenco.
Direi che, in generale, il rap o la trap non rientrano dei miei gusti, è anche inevitabilmente una questione di anagrafe. E nemmeno il pop.
Però, a parte i generi musicali, trovo che ci sia ormai un conformismo sonoro che mi manda ai matti. Sento sempre dietro gli artisti la mano implacabile del produttore, tutti allineati sugli stessi suoni, gli autori quasi sempre gli stessi, le voci appiattite da un uso esagerato dell’autotune."
[Francesco De Gregori, 6 agosto 2025]
Intervista su la Repubblica [g i r o]