Komunicareleditoria

Komunicareleditoria Uno spazio in cui trovare qualche novità dell'editoria umbra, informazioni su eventi e concorsi letterari sia in Umbria che in altre regioni d'Italia.

Curiosità e interviste con sempre protagonista il libro.

15/04/2025
28/03/2025

Ultimo incontro online di Sguardi dedicato quest'anno alla scrittrice Anna Maria Ortese.
Luigina Miccio, Komunicareleditoria, dialogherà con Lilia Bellucci autrice di E tu chi sei. Spazio, corpo, visioni in Anna Maria Ortese, AVAGLIANO editore su Corpo celeste considerato il testamento spirituale e letterario della scrittrice.
Il libro raccoglie i testi di due conferenze, che l'autrice avrebbe dovuto tenere in un paese del nord Europa, e tre interviste immaginarie in cui parla del suo rapporto con la scrittura, della sua visione del mondo, del valore della creatività.
è un viaggio amaro e poetico della scrittrice che più ha saputo restituirci una visione della realtà ammantandola di magia, quasi per proteggerci da quel dolore che è la vita che sarebbe, probabilmente, insopportabile se, come il sole, non la guardassimo con qualche protezione.

28/03/2025

Mi piace ricordare

Virginia Woolf

che se n'è andata il 28 Marzo del 1941, nella casa dove lei e il marito Leonard hanno vissuto:

Per entrambi la casa in cui abitare è importante:

"... determina giorno per giorno, ora per ora, momento per momento, la qualità, il colore, l'atmosfera, il ritmo della vita; è la cornice di ciò che una persona fa, di ciò che può fare, e dei suoi rapporti con gli altri."

Dietro alla casa c'è un giardino che non è molto grande, in lontananza spunta la guglia della chiesa di St. Peter che ne segna il confine e intorno un ampio frutteto che è ricolmo di meli:

"alcuni un po' pendenti, altri che venivano su dritti con un impeto che dal tronco si spandeva nei rami e andava a formare gocce rotonde rosse e gialle. Ogni melo aveva spazio sufficiente."

Il giardino è:

"pieno di alberi che si ergevano fitti sopra le aiuole, vasche e serre, gli uccelli cantavano sotto il sole cocente, ognuno per conto suo e i fiori erano immensi e giganteschi."

In questo spazio protetto e protettivo a loro piace immergersi completamente:

"Nella sicura lettura di libri; e poi sonno limpido, trasparente; con il biancospino di fuori che sembrava un'onda frangente; e tutte le gallerie verdi del giardino, montagne di verde; e poi svegliarsi in una giornata calda e silenziosa senza vedere anima viva, senza mai subire interruzioni.
Il posto tutto per noi; le lunghe ore."

La casa viene acquistata nel luglio del 1919 da Leonard, è il posto giusto per lui e la moglie Virginia.
Si trova proprio in fondo al paesino di Rodmell, nel Sussex.

Per Leonard, il giardiniere di casa:
“Il frutteto era bello e il giardino era del tipo che piace a me, suddiviso ampiamente in una specie di patchwork di alberi, arbusti, fiori, ortaggi, frutti, rose e crochi che tendevano a confondersi fra i cavoli e i cespugli di ribes”.
Tutto questo 'sarà il vanto dei loro cuori’.

Con la morte di Virginia, nella casa vivrà da solo Leonard curando sempre con lo stesso amore l'ampio spazio verde fino al 1969, anno della sua morte.

Il libro,che ho ripreso tra le mani, molto particolare e prezioso, racconta la storia di questo giardino negli anni, le sue trasformazioni, gli spazi nuovi di cui si è arricchito, spazi in cui Leonard e Virginia amavano stare da soli o insieme agli amici più cari.
Entrambi erano convinti che quanti avevano abitato lì, prima di loro, fossero stati assorbiti dalla storia della casa, contribuendo a ricreare, ciascuno nel suo piccolo, 'l'atmosfera tranquilla che vi si respirava'

'Il giardino di Virginia Woolf' è scritto da Caroline Zoob che ha vissuto dieci anni a Monk’s House dopo la morte di Leonard e che si è servita dei Diari e delle lettere di Virgina per il suo racconto.
E' arricchito da bellissime fotografie di Caroline Arber, fatte alla casa, al giardino ed ai fiori.

In fotografia Virginia e Leonard in giardino con il loro cane

I veri diversi, per mia esperienza, sono altri, e sono di sempre: sono i cercatori d’identità, propria e collettiva, e n...
28/03/2025

I veri diversi, per mia esperienza, sono altri, e sono di sempre: sono i cercatori d’identità, propria e collettiva, e nazionale, e d’anima. Coloro che videro il cielo, che mai lo dimenticarono, che parlarono al disopra dell’emozione, dove l’anima è calma. Che non credono, o credono poco, ai partiti, le classi, i confini, le barriere, le fazioni, le armi, le guerre. Che nel denaro non hanno posto alcuna parte dell’anima, e quindi sono incomparabili.
Anna Maria Ortese
Komunicareleditoria

27/03/2025

[…] Ecco, ho finito. Ho finito anche di essere uno scrittore – se mai lo sono stata -, ma sono lieta di averlo tentato. Sono lieta di aver speso la mia vita per questo. Sono lieta, in mezzo alle mie tristezze mediterranee, di essere qui. E dirvi com’è bello pensare strutture di luce, e gettarle come reti aeree sulla terra, perché essa non sia più quel luogo buio e perduto che a molti appare, o quel luogo di schiavi che a molti si dimostra – se vengono a occupare i linguaggi, il respiro, la dignità delle persone. A dirvi come sia buona la Terra, e il primo dei valori, e da difendere in ogni momento. Nei suoi paesi, anche nei suoi boschi, nelle sorgenti, nelle campagne, dovunque siano occhi – anche occhi di uc***lo o domestico o selvatico animale. Dovunque siano occhi che vi guardano con pace o paura, là vi è qualcosa di celeste, e bisogna onorarlo e difenderlo. So questo. Che la Terra è un corpo celeste, che la vita che vi si espande da tempi immemorabili è prima dell’uomo, prima ancora della cultura, e chiede di continuare a essere, e a essere amata, come l’uomo chiede di continuare a essere, e a essere accettato, anche se non immediatamente capito e soprattutto non utile. Tutto è uomo. Io sono dalla parte di quanti credono nell’assoluta santità di un albero e di una bestia, nel diritto dell’albero, della bestia, di vivere serenamente, rispettati, tutto il loro tempo. Sono dalla parte della voce increata che si libera in ogni essere – al di là di tutte le barriere – e sono per il rispetto e l’amore che si deve loro.

C’è un mondo vecchio, fondato sullo sfruttamento della natura madre, sul disordine della natura umana, sulla certezza che di sacro non vi sia nulla. Io rispondo che tutto è divino e intoccabile: e più sacri di ogni cosa sono le sorgenti, le nubi, i boschi e i loro piccoli abitanti. E l’uomo non può trasformare questo splendore in scatolame e merce, ma deve vivere e essere felice con altri sistemi, d’intelligenza e di pace, accanto a queste forze celesti. Che queste sono le guerre perdute per pura cupidigia: i paesi senza più boschi e torrenti, e le città senza più bmbini amati e vecchi sereni, e donne al disopra dell’utile. Io auspico un mondo innocente. So che è impossibile, perché una volta, in tempi senza tempo e fuori dalla nostra possibilità di storicizzare e ricordare, l’anima dell’uomo p***e una guerra. Qui mi aiuta Milton, e tutto ciò che ho appreso dalla letteratura della visione e della severità. Vivere non significa consumare, e il corpo umano non è un luogo di privilegi. Tutto è corpo, e ogni corpo deve assolvere un dovere, se non vuole essere nullificato; deve avere una finalità, che si manifesta nell’obbedienza alle grandi leggi del respiro personale, e del respiro di tutti gli altri viventi. E queste leggi, che sono la solidarietà con tutta la vita vivente, non possono essere trascurate. Noi, oggi, temiamo la guerra e l’atomica. Ma chi perde ogni giorno il suo respiro e la sua felicità, per consentire alle grandi maggioranze umane un estremo abuso di respiro e di felicità fondati sulla distruzione planetaria dei muti e dei deboli – che sono tutte le altre specie -, può forse temere la fine di tutto? Quando la pace e il diritto non saranno solo per una parte dei viventi, e non vorranno dire solo la felicità e il diritto di una parte, e il consumo spietato di tutto il resto, solo allora, quando anche la pace del fiume e dell’uc***lo sarà possibile, saranno possibili, facili come un sorriso, anche la pace e la vera sicurezza dell’uomo.

Ecco, come sono venuta vado via; e vi ringrazio di avermi ascoltata; mi scuso se ho detto troppo o confusamente; e se ho detto poco, e se ho potuto dispiacervi. Come dicono i bambini: non l’ho fatto apposta. Vi auguro un buon giorno di pace e di comprensione. La vita è più grande di tutto, ed è in ogni luogo, e da tutte le parti – proprio da tutte le parti – chiede amicizia e aiuto. Non chiede che questo. E il valore di ogni buona risposta è immenso, se anche non dimostrabile. Amate e difendete il libero respiro di ogni paese, e di ogni vita vivente.
Questo invito, alla fine, calma e consola la mia stessa tristezza, e il senso di essere stata uno scrittore inutile. Ma non lo sono stata del tutto se, oltre il mio respiro, ho appreso a desiderare il libero respiro di ogni creatura e di ogni paese. È tutto, il respiro. È Dio stesso; ed è la cultura quando non fine a se stessa; quando, d’un tratto – voi non lo sapevate che era anche questo -, solleva e trasporta i popoli, come fa a volte, con le confuse onde del mare, un gran vento celeste.

19 febbraio 1980

Anna Maria Ortese, "Corpo celeste", Adelphi, Milano 1997, pp. 159, Lire 15.000.

"Scrivere è cercare la calma, e qualche volta trovarla. È tornare a casa. Lo stesso che leggere. Chi scrive o legge real...
27/03/2025

"Scrivere è cercare la calma, e qualche volta trovarla. È tornare a casa. Lo stesso che leggere. Chi scrive o legge realmente, cioè solo per sé, rientra a casa; sta bene. Chi non scrive o non legge mai, o solo su comando- per ragioni pratiche- è sempre fuori casa, anche se ne ha molte. È un povero, e rende la vita più povera’’.
Anna Maria Ortese

13/03/2025

Indirizzo

Magione
06063

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Komunicareleditoria pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Komunicareleditoria:

Condividi

Comunicareleditoria

Ci sono libri che diventano parte della nostra vita, personaggi con cui dialoghiamo come con persone reali per quanto li sentiamo vicini, pagine su cui torni scoprendo sempre cose nuove. Quando questo accade tutto si trasforma e qualunque cosa ti possa accadere sai che non sarai mai sola.