16/10/2025
Sembra un film dell’orrore, ma con un retrogusto amarognolo da “fine di un’epoca”.
Questa mattina sulla pagina ufficiale del Vernacoliere – Livorno Cronaca è comparso il comunicato che annuncia la sospensione delle pubblicazioni del giornale fondato e diretto da Mario Cardinali.
Il Vernacoliere non è solo un giornale: è un monumento alla libertà di parola, alla satira livornese e all’irriverenza intelligente che per oltre sessant’anni ha fatto ridere, riflettere e arrabbiare mezza Italia.
Un giornale libero da pubblicità, finanziamenti e compromessi, che ha campato solo grazie ai suoi lettori, con carta, inchiostro e fantasia.
Cardinali scrive:
“Nessuno è eterno. Neanche Mario Cardinali. Che dopo sessantacinque anni di Vernacoliere, arrivato alla soglia dei novant’anni (ci manca ormai un mucchiettino di mesi, grinzosi anche quelli), si sente francamente un po’ stanchino. Oddìo, stanchino… ciondola!”
Una notizia che ha colpito tutta Livorno e non solo, rilanciata da testate di tutta Italia e da volti noti come Cristiano Militello, che ha ricordato con affetto le storiche locandine e l’ironia unica del giornale.
Il Vernacoliere ha rappresentato l’anima più vera di Livorno: libera, tagliente, sfrontata e capace di riderci sopra anche nei momenti peggiori.
Con la sua pausa, se ne va un pezzo di città e di quella stampa che non si piega a nessuno.
«Occhio, gente, ‘un pare ma ar Governo c’è la Meloni con Sarvini! E anche quell’artro, coso lì, Taiani, che pare dorma ritto e ‘nvece ni riesce anche sdraiato», conclude Cardinali.
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