
05/06/2025
Da una parte ci sono i La Russa, i Salvini che invitano a non votare, le Meloni che si vantano pure di boicottare il referendum restituendo la scheda.
Poi c’è quest’uomo qui, Julio Velasco, il Ct. della Nazionale di volley femminile oro olimpico a Parigi, nonché uno degli uomini di sport (e non solo) più intelligenti che abbiamo avuto la fortuna sfacciata di avere in questo Paese.
E in pochi minuti ha dato a La Russa, Meloni, Salvini un’autentica lezione di politica, di welfare, di diritti e pure di democrazia, spiegando perché è fondamentale andare a votare al Referendum e perché voterà Sì.
“Andare a votare credo innanzitutto sia positivo per la democrazia, è giusto che si vada a votare, sia che si voti per il sì, sia che si voti per il no.
Io andrò a votare Sì. È giusto che le persone che vivono in Italia che parlano l'italiano, che non hanno precedenti penali, che pagano le tasse e che hanno un contratto di lavoro, e quindi requisiti molto severi, non debbano aspettare dieci anni, che dopo cinque anni possano iniziare a chiedere la cittadinanza, che poi diventano almeno otto anni.
Io sono arrivato in Italia nel 1983. Ho avuto la fortuna che il Presidente della Repubblica in quel momento ha voluto premiarmi con la cittadinanza per meriti sportivi, che è stata un grosso vantaggio per me, ma anche per la mia famiglia e soprattutto per i miei figli.
La cittadinanza significa aumentare la possibilità che si integrino completamente alla società, che avranno più possibilità di lavoro.
Io credo che dobbiamo pensare anche in modo, se vogliamo, utilitario, di integrare queste persone.
Quindi, sia perché è giusto, sia perché è necessario, sia perché è conveniente”.
Grazie a Julio Velasco per averci messo la faccia, il cuore, la testa. E pure il voto.
Il problema è che chi dovrebbe leggere queste parole non lo farà e non le capirà mai.