31/10/2025
La Leggenda del Crisantemo – Un Fiore di Amore Eterno
C'è un fiore che non teme il freddo, che non si arrende al buio dell'autunno inoltrato, anzi: proprio quando il mondo sembra spegnersi, lui si accende. È il crisantemo. Non è solo un fiore. È un gesto d'amore reso eterno, un filo sottile che lega i vivi ai morti, il ricordo alla speranza.
Nella leggenda si racconta che un tempo, in un villaggio, viveva una graziosa fanciulla con i suoi genitori. Intorno alla loro casetta sbocciavano tanti fiori bellissimi che la bambina curava con amore. Purtroppo i giorni della serenità cessarono di colpo quando il padre della ragazza dovette partire per la guerra. Per qualche tempo madre e figlia si rassegnarono all’attesa. La mamma lavorava senza riposarsi mai per non far mancare né cibo né abiti decorosi alla sua piccina: coltivava ortaggi nell’orto, andava in paese a pulire le case dei signori, cuciva abiti per le ricche fanciulle. La bimba, dal canto suo, si impegnava con tutta se stessa a essere sempre brava e diligente. Passarono così alcuni mesi e la mamma, sfinita dal troppo lavoro, si ammalò. Costretta a letto dalla febbre, non poteva più zappare l’orto, cucire vestiti o lucidare pavimenti; così i soldi diminuirono e anche il cibo. Ma la preoccupazione maggiore della bambina era che la mamma morisse. In una notte di primo inverno, squassata da lampi e pioggia, la piccola sentì bussare alla porta della casetta. Aprì. Si vide davanti una signora bellissima, per quanto madida di pioggia e scarmigliata. -Posso fare qualcosa per lei? - chiese la bimba. -Ero in viaggio e sono stata sorpresa dalla bufera. Per favore, fammi restare qui a dormire - disse la signora. La piccola fece accomodare la sconosciuta in casa, vicino al focolare. Poi andò nell’orticello, sotto la pioggia battente, e colse gli ultimi ortaggi che l’autunno appena trascorso aveva lasciato: qualche zucchino e un cavolo. Sul focherello stento preparò una zuppa e la offrì tutta alla bella signora. Finita la cena la signora, che in realtà era la Madonna, si rivolse alla bimba e disse: - Piccola, so che la tua mamma sta per morire, ma tu sei stata con me così buona e generosa da permetterle di vivere ancora qualche giorno. Vai in giardino e cogli uno dei tuoi fiori; contane i petali. Tua madre starà bene e vivrà ancora tanti giorni quanti sono i petali del fiore. La bimba corse in giardino e prese uno dei suoi fiori; ne contò i petali… uno, due, tre… erano sette, solo sette! Allora tornò in casa e con le forbici da cucito della mamma iniziò a tagliare in sottili striscioline ogni singolo petalo, fino a trasformare il piccolo fiore in uno splendido fiore dagli innumerevoli petali, così tanti che era quasi impossibile contarli. La mamma, come aveva promesso la Madonna, guarì e visse a lungo, riempiendo di affetto e premure la sua brava bimba. E da allora nei giardini di tutti noi possiamo veder fiorire, anche nel freddo dell’inverno, un fiore splendido come un fuoco d’artificio, un fiore dai mille petali che tutti chiamiamo crisantemo.
E il crisantemo nacque — non come un semplice fiore, ma come un miracolo tessuto con l'amore di una figlia.
E ogni volta che lo vediamo fiorire tra le lapidi, nei giorni più grigi di novembre, non stiamo solo onorando i defunti. Stiamo ripetendo quel gesto antico: stiamo dicendo “ti ricordo”, “ti amo ancora”, “non sei solo”. In Italia, il crisantemo è diventato il custode silenzioso della memoria. Ma non dimentichiamo che, in altre terre, lo stesso fiore è simbolo di gioia, di rinascita, di celebrazione. In Giappone lo si onora come emblema dell'impero; in Cina lo si beve in tazze profumate per augurare longevità; in Australia lo si dona alle madri come un abbraccio fiorito.
Forse, allora, il vero significato del crisantemo non sta nel luogo o nella tradizione, ma nel cuore di chi lo offre. Che sia posato su una tomba o regalato a una sposa, è sempre un atto d'amore. Un amore che non conosce tempo, né distanza, né morte.
E così, ogni petalo — sottile, delicato, infinito — racconta una storia. La tua, la mia, quella di chi non c'è più ma vive ancora, ogni volta che qualcuno si ferma a guardare un crisantemo e sussurra un nome.