20/06/2021
LA GROTTA DEL DRAGO
Torstaino Scitello, noto anche come Tristaino Tristano fu il conte a cui, all’indomani della battaglia di Montepeloso (1042), toccò in sorte l’amministrazione del territorio di Montepeloso (oggi Irsina). Di questo personaggio, di cui possediamo scarse notizie, si è tramandata una leggenda, scritta dal poeta trovatore di Normandia Benoît de Sainte-Maure, di un suo duello con un drago che qui riportiamo. “C’era un luogo in quel paese, sotto una rupe, dove, in un canale, viveva un drago Così orribile e fiero, così spaventoso e grande, che gettava fuoco, veleno e fiamme, e coi suoi strepiti terrorizzava tanti. Là i Longobardi figli di pu***na condussero subito Torstaino, ignaro del loro tradimento e del fatto che lì ci fosse il drago. Quando udirono il suo rumore, egli apparve loro dal suo antro orribile e fiammeggiante, Ed essi, come gente terrorizzata, fuggirono al galoppo, non volendo più attendere oltre. Torstaino rimase, meravigliato della loro fuga, e restò sul posto solo lui con sei scudieri. Una volta individuato il nemico non poteva allontanarsene più di tanto senza che esso Non lo sorprendesse alle spalle. Chi assisté a quella meraviglia, a quella battaglia e quell’assalto, sicuramente ne rimase atterrito; poiché il diavolo sì l’ardeva spesso, che non vedeva niente. Quale uomo non ne sarebbe stato spaventato? Tutti i sei scudi furono arsi. A lungo durò quella mischia, mai così orribile combattuta; ma avuta la sua spada di color verde, l’uccise con pena e con dolore. Tale meraviglia non fece mai alcuno, né Saraceno né Cristiano. Andò incontro alla sua morte, poiché al fuoco ed al veleno non sopravvisse che tre giorni, arso e bruciato fu il suo scudo e tutto ridotto in cenere”.
La caccia alla grotta è aperta …..