30/07/2025
Che orgoglio 🍉
FRANCESCA ALBANESE CITTADINA ONORARIA.
Ieri, in occasione del Consiglio Comunale, il gruppo di maggioranza Insieme per Fusignano ha presentato un ordine del giorno per conferire la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese.
Albanese è una giurista italiana, relatrice speciale delle Nazioni Unite dal 2022 con il compito di valutare la situazione dei diritti umani della popolazione palestinese e di riferirla annualmente al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, dando anche delle raccomandazioni su come migliorarla.
Soprattutto in questi ultimi anni, Albanese si è distinta come una delle critiche di più alto profilo dei crimini commessi da Israele nella Striscia di Gaza e dell’occupazione illegale della Cisgiordania. Nel suo rapporto del 2024 ha sostenuto che la condotta di Israele nella Striscia di Gaza configuri il crimine di genocidio previsto dalla Convenzione sul genocidio del 1948 (l’accordo internazionale che lo codifica).
Questa proposta è stata accolta dall'intero gruppo di maggioranza, vedendo invece i consiglieri di opposizione abbandonare il consiglio, cosa peraltro fatta anche in occasione di un altro odg per il riconoscimento dello Stato di Palestina lanciato dalla Rete Pace e Giustizia in Medio Oriente e promosso da La via Maestra Insieme per la Pace di Ravenna.
Questa iniziativa si muove sul solco di diverse altre azioni che in questi mesi molte amministrazioni, associazioni e comunità del territorio hanno intrapreso per tenere alta l'attenzione sul dramma che sta vivendo il popolo palestinese e che non può essere taciuto.
La mostra "Fa che sia un racconto" del fotografo Lorenzo Tugnoli promossa dall'Unione dei Comuni della Bassa Romagna, "Un sudario per Gaza" e "Disertiamo il silenzio", solo per citarne alcune.
In un contesto globale segnato da conflitti, discriminazioni e violazioni sistematiche del diritto internazionale umanitario, Francesca Albanese ha operato con rigore professionale, coraggio morale e indipendenza di giudizio. La sua voce ha saputo rappresentare non solo i diritti negati, ma anche la necessità di una coscienza giuridica globale, improntata alla dignità umana, al rispetto del diritto e alla pace tra i popoli.