Formative Zone

Formative Zone Formative Zone è un'associazione che organizza corsi di Alta Formazione per figure sanitarie con rilascio di crediti ECM. www.formativezone.it

Formative Zone è una versatile società di formazione, sommatoria di varie esperienze nel settore, che opera nell'organizzazione di eventi formativi nell'ambito sanitario e in particolar modo in quello della Riabilitazione e della Terapia Manuale che vanta uno staff di docenti accreditati dalle scuole e dalle associazioni nazionali e internazionali più rappresentative. La società svolge la sua atti

vità di organizzazione eventi in tutto il territorio nazionale. Il nostro obiettivo: fare la differenza.

🤔Incontinenza, prolasso, disfunzioni pelviche:se la risposta fosse…allenare il pavimento pelvico?Quando parliamo di pavi...
11/12/2025

🤔Incontinenza, prolasso, disfunzioni pelviche:
se la risposta fosse…allenare il pavimento pelvico?

Quando parliamo di pavimento pelvico, spesso pensiamo solo a “forza” o “continenza”.

Ma la ricerca più recente ci ricorda che qui non stiamo lavorando su un gruppo muscolare qualsiasi: stiamo intervenendo su un sistema complesso, determinante per stabilità, supporto viscerale, funzione respiratoria e qualità di vita.

🔬Il nuovo studio pubblicato nel 2025 su BMC Women’s Health lo conferma con dati chiari: la Pelvic Floor Muscle Training (PFMT), se strutturata e somministrata con precisione clinica, produce modifiche morfometriche reali e misurabili.

⚙️ Cosa sappiamo oggi, con evidenza aggiornata?

• La PFMT riduce in modo significativo l’area del levator hiatus, sia a riposo che durante Valsalva: un indicatore diretto di miglioramento della chiusura pelvica e della capacità di contenimento.

• Favorisce la risalita e il miglior sostegno del collo vescicale, modificando la geometria funzionale del piano pelvico.

• Incrementa la forza dei muscoli elevatori dell’ano, con miglioramenti clinici percepibili nelle pazienti affette da POP (Pelvic Organ Prolapse).

• I cambiamenti non sono solo funzionali, ma strutturali, documentati tramite ecografia 3D e altri sistemi di imaging.

• L’effetto complessivo è un miglioramento dell’equilibrio pressorio, della continenza e del comfort nelle attività quotidiane — un impatto che va ben oltre il sintomo.

❤️E qui si apre una riflessione importante per noi clinici:
La PFMT non è “il solito esercizio per il pavimento pelvico”.
È una vera e propria intervento riabilitativo capace di modificare la struttura del sistema pelvico e restituire alle pazienti una funzione più stabile, sicura e consapevole.
Interveniamo su muscoli che parlano con la postura, con il respiro, con l’emotività… e ogni cambiamento misurabile è anche un cambiamento percepito nella vita reale.

💡 Per questo serve competenza. Serve valutazione. Serve formazione.
E serve una comunità professionale che continui a scambiarsi pratiche, casi clinici e aggiornamenti scientifici.

👉 Se vuoi approfondire questi temi o proporre un corso dedicato al pavimento pelvico, scrivici o visita FormativeZone.it !

La formazione nasce sempre da una buona conversazione.

📚Fonte scientifica:
Almeida et al. Effect of pelvic floor muscle training on pelvic floor muscle morphometry in subjects with pelvic organ prolapse: a systematic review and meta-analysis.
BMC Women’s Health, 2025 — DOI: 10.1186/s12905-025-04095-2

Hai mai pensato che il paziente “in postura scorretta” non sia bloccato… ma semplicemente adattato?Le posture che osserv...
09/12/2025

Hai mai pensato che il paziente “in postura scorretta” non sia bloccato… ma semplicemente adattato?
Le posture che osserviamo non sono errori: sono strategie di sopravvivenza che il sistema nervoso sceglie ogni secondo per proteggere, compensare, risparmiare energia o evitare dolore.

Ed è qui che la posturologia moderna si sta spostando:
👉 dalla ricerca della “posizione corretta”
👉 a capire perché il sistema sceglie proprio quella posizione.

Gli studi più recenti mostrano che la postura è il risultato di:

-integrazione multisensoriale (propriocezione, visione, vestibolare)
-modelli predittivi del SNC
-tono posturale regolato non “a compartimenti”, ma attraverso reti neurali adattive
-percezione di sicurezza vs minaccia (threat modulation)

Quando un paziente mantiene una postura “rigida”, “anomala” o “asimmetrica”, spesso non è una debolezza ma una soluzione protettiva complessa, radicata in anni di input sensoriali e schemi motori.

La vera domanda non è più:
❌ “Come ti metto dritto?”
ma
✔️ “Cosa sta cercando di proteggere il tuo sistema?”
✔️ “Quale informazione sensoriale manca o è distorta?”
✔️ “Come posso ridare opzioni di movimento al tuo corpo?”

Questa è posturologia.
Quella reale.
Quella del 2025.

Ogni volta che un paziente entra nel tuo studio, non stai osservando una colonna, una scapola o una catena muscolare.
Stai osservando una storia, fatta di adattamenti, paure, strategie, compensi e intelligenza corporea.

Chi lavora sulla postura non “raddrizza”.
Rieduca. Riordina. Restituisce scelte motorie.
E soprattutto: ascolta.

Se guidi il paziente verso nuove esperienze sensitivo-motorie,
il corpo farà il resto.

Per questo, l’approccio moderno richiede una valutazione multidimensionale, capace di leggere i compensi, riconoscere le interferenze sensoriali e integrare elementi di movimento, respirazione, consapevolezza corporea e regolazione dello stress

💡 Formarsi in posturologia oggi significa ampliare la capacità clinica di interpretare il paziente e intervenire in modo realmente personalizzato

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La Sindrome Miofasciale (MTrP) rimane una delle condizioni più frequenti ma allo stesso tempo più complesse da inquadrar...
04/12/2025

La Sindrome Miofasciale (MTrP) rimane una delle condizioni più frequenti ma allo stesso tempo più complesse da inquadrare nella pratica clinica.
Non è semplicemente “un muscolo contratto”, ma un insieme di disfunzioni neuromuscolari, alterazioni locali del tessuto e modificazioni del sistema nervoso che possono evolvere nel tempo.

Un aggiornamento recente pubblicato su Muscle & Nerve (Steen, Jaiswal & Kumbhare, 2025) propone una revisione molto chiara e utile per il clinico. Gli autori ribadiscono che la MTrP è caratterizzata da trigger point ben definibili, dolore regionale e possibili pattern di dolore riferito, spesso confusi con condizioni articolari, neuropatiche o fibromialgiche.

Sul piano eziopatogenetico, l’articolo sottolinea che non esiste una singola causa: overload, posture mantenute, squilibri biomeccanici, fattori psicosociali e condizioni sistemiche possono contribuire allo sviluppo dei MTrP. Questo rende fondamentale una lettura multifattoriale del paziente.

Interessante anche il punto sulle terapie. Le evidenze più solide riguardano:
✔️ iniezioni con anestetico locale, con miglioramenti significativi del dolore;
✔️ dry needling, agopuntura e terapia manuale, che mostrano risultati promettenti rispetto a placebo;
✔️ onde d’urto, laser e ultrasuono, per cui esistono dati incoraggianti anche se eterogenei.

Al contrario, gli autori evidenziano che farmaci come FANS, miorilassanti, antidepressivi, analgesici ad azione centrale, così come il taping e le creme topiche, non presentano ad oggi un supporto robusto nella gestione della MTrP quando utilizzati da soli.

Il messaggio clinico è chiaro: la MTrP richiede un approccio multimodale, calibrato sulle specificità del paziente, integrando trattamento locale, modulazione del movimento, educazione e strategie di lungo termine.
Non esiste “la tecnica risolutiva”, ma un insieme di strumenti che il professionista deve saper combinare con criterio.

📚 Riferimento:
Steen JP, Jaiswal KS, Kumbhare D. Myofascial Pain Syndrome: An Update on Clinical Characteristics, Etiopathogenesis, Diagnosis, and Treatment. Muscle & Nerve. 2025; PubMed ID: 40110636.
https://doi.org/10.1002/mus.28377

🤯Quello che (forse) non sai sul "Nodo" Muscolare MTrP!Neurofisiologia del dolore miofasciale. Oltre il semplice "nodo".I...
01/12/2025

🤯Quello che (forse) non sai sul "Nodo" Muscolare MTrP!

Neurofisiologia del dolore miofasciale.
Oltre il semplice "nodo".

Il nodo muscolare è più complesso di quanto sembri, analizziamo le 3 basi scientifiche del dolore miofasciale.

Molti pensano al Trigger Point Miofasciale (MTrP) come a un "muscolo contratto", ma la realtà è molto più complessa. È una disfunzione che coinvolge l'intero sistema neuromuscolare.

Sebbene in Italia l'uso dell'ago resti competenza esclusiva del medico chirurgo, la conoscenza di questi meccanismi neurofisiologici è fondamentale per tutti i fisioterapisti.

➡️ Scopri i 3 pilastri scientifici che guidano le nostre terapie:

💡1. Il Circuito riflesso nocicettivo

Il dolore miofasciale modula gli input nocicettivi a livello del c***o dorsale. La comprensione del circuito riflesso nocicettivo guida ogni nostra terapia manuale.

L'approccio terapeutico al trigger point miofasciale mira a modulare gli input nocicettivi. Non si tratta solo di un effetto meccanico locale, stiamo interrompendo quel circuito riflesso vizioso che mantiene il muscolo costantemente iperattivo e sofferente. L'effetto è neurofisiologico prima ancora che meccanico.

Stiamo essenzialmente "hackerando" il sistema nervoso centrale!

💡2. L'Ambiente Biochimico Alterato

Avete mai letto le ricerche sull'ambiente chimico all'interno di un MTrP attivo?

Non si comporta come un tessuto sano

I trigger point sono caratterizzati da un pH locale drasticamente più basso (più acido). Si rilevano concentrazioni elevate di mediatori infiammatori e neurotrasmettitori del dolore: Sostanza P, CGRP, Bradichinina

Le terapie mirano a normalizzare questo microambiente acido, stimolando la microcircolazione locale, favorendo un afflusso di sangue fresco e ossigenato, che aiuta a "lavare via" queste sostanze irritanti. Un vero e proprio reset biochimico!

💡3. La Local Twitch Response - LTR

Quanti di voi provano un brivido di soddisfazione quando ottengono quella Local Twitch Response?

Quel guizzo muscolare involontario non è un incidente, è la prova tangibile che abbiamo intercettato la placca motrice terminale disfunzionale e l'abbiamo costretta a scaricare la sua attività elettrica spontanea anomala. Riconoscerla ci guida nella palpazione e nel trattamento manuale.

Il guizzo è la scarica delle placche motrici disfunzionali.

La LTR è l'indicatore cruciale che stiamo interrompendo l'attività elettrica anomala innescando così il meccanismo di rilascio miofasciale.

In Sintesi: la Scienza guida la Tecnica

La gestione del dolore miofasciale richiede una profonda comprensione della anatomia palpatoria e della neurofisiologia del dolore.

Abbiamo gettato le basi
Ora prepariamoci ad approfondire!

💡La gestione del dolore miofasciale è una delle sfide più grandi della nostra professione. Essere all'avanguardia richiede una formazione continua e basata sull'evidenza

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Il dolore muscolo-scheletrico correlato al lavoro sedentario rappresenta, oggi, una delle principali cause di riduzione ...
25/11/2025

Il dolore muscolo-scheletrico correlato al lavoro sedentario rappresenta, oggi, una delle principali cause di riduzione della produttività e aumento delle assenze lavorative. In Italia, oltre il 60% dei lavoratori d’ufficio riferisce almeno un disturbo a carico di rachide cervicale, lombare o arti superiori.

Secondo il rapporto ufficiale EU-OSHA – “Sedentary work: Evidence on an emerging occupational safety and health issue”, la permanenza prolungata in posizione seduta altera il tono muscolare posturale, incrementa la pressione intradiscale e favorisce l’insorgenza di dolore cronico, indipendentemente dall’età o dalla condizione fisica di base.
📄 Fonte diretta: https://osha.europa.eu/sites/default/files/sitting_at_work_721a_it_rev.pdf?utm_source=chatgpt.com

La letteratura evidenzia tre punti critici:
1️⃣ Ridotta variabilità posturale → contribuente primario alla fatica muscolare locale.
2️⃣ Sovraccarico biomeccanico statico su rachide, trapezio e estensori lombari.
3️⃣ Assenza di pause strutturate → associata a maggior rischio di cervicalgia, lombalgia e tensione miofasciale.

In parallelo, una revisione recente indica che pause attive di 30–60 secondi ogni 30–45 minuti, integrate con esercizi di mobilità di collo, spalle e rachide, migliorano significativamente gli outcome riferiti dai lavoratori.
📄 Fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29409639/?utm_source=chatgpt.com

📄 Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC11172579/?utm_source=chatgpt.com

Per i professionisti della riabilitazione e della prevenzione, risulta oggi fondamentale integrare:
• linee guida ergonomiche personalizzate,
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🧠 E se ti dicessimo che la realtà virtuale può aiutare a “rallentare” il dolore alla schiena? In uno studio cross-sectio...
19/11/2025

🧠 E se ti dicessimo che la realtà virtuale può aiutare a “rallentare” il dolore alla schiena?

In uno studio cross-sectional su 50 pazienti con lombalgia cronica non specifica (cLBP), la manipolazione del feedback visivo-propriocettivo mediante realtà virtuale ha mostrato di modificare significativamente la soglia del dolore durante la flessione lombare.

I partecipanti hanno eseguito la flessione in tre condizioni: senza VR (controllo), con un’illusione che riduceva la lunghezza apparente delle braccia (“F−”) e con un’illusione che la aumentava (“F+”).

Nella condizione F−, è stato riscontrato un aumento del ROM senza dolore (≈ +5% rispetto al controllo; ≈ +7% rispetto a F+), suggerendo che un feedback visivo “sottostimato” ritarda l’insorgenza del dolore.

Inoltre, i soggetti con livelli di dolore più elevati e interferenza funzionale risultavano maggiormente sensibili a questa manipolazione.

💡Questi risultati aprono prospettive interessanti per strategie cliniche basate su VR per la valutazione e il trattamento del dolore correlato al movimento, soprattutto nei pazienti con alto kinesiophobia o catastrofizzazione.

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🔗Fonte: Jordán-López J. et al. (2025). Modifying lumbar flexion pain thresholds in patients with chronic low back pain through visual-proprioceptive manipulation with virtual reality: a cross-sectional study. Journal of NeuroEngineering & Rehabilitation. DOI: 10.1186/s12984-025-01664-2

🔗 Link: https://jneuroengrehab.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12984-025-01664-2

🧠La postura non è mai un gesto statico: è un algoritmo complesso che il cervello ricalcola 1000 volte al secondo.Lo sape...
18/11/2025

🧠La postura non è mai un gesto statico: è un algoritmo complesso che il cervello ricalcola 1000 volte al secondo.

Lo sapevi che oltre l’80% delle informazioni posturali non arriva dai muscoli, ma dai sistemi di integrazione sensoriale?
La postura è un output neurologico, non una struttura “storta da raddrizzare.

Ecco perché la posturologia moderna è diventata un campo sempre più tecnico e interdisciplinare ⬇️

🔬 1. La postura è un sistema di controllo neuro-sensitivo

La stabilità non dipende solo dal tono muscolare, ma dalla integrazione multisensoriale:

Sistema visivo
Sistema vestibolare
Propriocezione (recettori cutanei, capsulo-legamentosi, mio-tendinei)
Sistema podalico

Quando uno di questi è inaccurato, l’output posturale si modifica.
📎 Fonte: Nature – Multisensory Integration and Postural Control
https://www.nature.com/articles/s41598-019-51878-7

👉 Su FormativeZone.it crediamo nella formazione basata su evidenze, non su miti.
Se lavori nel settore sanitario e vuoi approfondire la posturologia moderna con un approccio neuroscientifico e clinico, seguici: stiamo preparando percorsi avanzati dedicati ai professionisti.

📊 Lo sapevi che il dolore lombare può partire…..dalle caviglie?Un recente studio pubblicato su Clinical Rehabilitation (...
14/11/2025

📊 Lo sapevi che il dolore lombare può partire…
..dalle caviglie?

Un recente studio pubblicato su Clinical Rehabilitation (2025) ha analizzato oltre 1000 persone con lombalgia cronica e ha scoperto qualcosa di sorprendente:

chi soffre di mal di schiena non specifico presenta spesso una ridotta sensibilità propriocettiva negli arti inferiori, soprattutto nella caviglia.

👉 In parole semplici:
il cervello riceve segnali “distorti” dai piedi, e per compensare, il corpo adotta strategie posturali meno efficienti.
Risultato? Maggior tensione e dolore.

💡 Allenare la propriocezione di piedi e caviglie può migliorare equilibrio, stabilità e ridurre i sintomi lombari.
Non è solo questione di rinforzo, ma di ri-educazione sensoriale e posturale.

📚 Fonte: Chen Z. et al., “Lower limb proprioception and postural control strategies in people with non-specific low back pain”, Clinical Rehabilitation, 2025.

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Quando hai deciso di essere allineato, lo hai fatto solo fisicamente?La postura non è solo stare dritti…È un atto di con...
12/11/2025

Quando hai deciso di essere allineato, lo hai fatto solo fisicamente?

La postura non è solo stare dritti…

È un atto di consapevolezza: corpo, mente e ambiente in sincronia

💡Allineare il corpo significa:
-Liberare la mente
-Ritrovare energia
-Migliorare concentrazione e performance

…perché il benessere parte da dentro e si riflette in ogni tua azione

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La differenza tra chi lavora e chi cresce?👉 La formazione continuaNon basta fare esperienza per restare al passo.La cono...
04/11/2025

La differenza tra chi lavora e chi cresce?

👉 La formazione continua

Non basta fare esperienza per restare al passo.

La conoscenza evolve, le metodiche cambiano, e solo chi si aggiorna ogni giorno rimane davvero competente.

Essere un professionista consapevole significa investire nel proprio sapere.
Il tuo valore cresce ogni volta che impari qualcosa di nuovo.

💡 Aggiornarsi è il tuo vero valore aggiunto.

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Hai mai pensato che vedere troppo bene possa essere controproducente per il tuo equilibrio?Uno studio recente ha mostrat...
30/10/2025

Hai mai pensato che vedere troppo bene possa essere controproducente per il tuo equilibrio?

Uno studio recente ha mostrato che negli adulti sopra i 60 anni l’uso di occhiali stroboscopici (che interrompono la vista a intermittenza) ha spinto il sistema posturale ad attivare strategie di controllo “open-loop” (a circuito aperto) più efficienti per contrastare l'instabilità della posizione eretta.

Modificare la comunicazione cervello-postura fa scaturire meno dipendenza dalla vista, aumentando l’affidamento su sensori interni.

Questi risultati suggeriscono i potenziali benefici dell'integrazione della visione stroboscopica con l'allenamento con stabilometro per migliorare l'agilità della risposta posturale e promuovere strategie di controllo anticipatorio, contribuendo così alla prevenzione delle cadute tra gli anziani.

Vuoi approfondire un concetto e diventare un esperto nel tuo settore?

Contattaci per proporre un nuovo argomento per il tuo prossimo convegno con noi!

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Formazione scientifica, umana e riconosciuta.

Fonte: Chen, YC., Tsai, YY., Lin, YT. et al. Enhancing anticipation control of the posture system in the elderly wearing stroboscopic glasses. J NeuroEngineering Rehabil 22, 104 (2025).
Link: https://rdcu.be/eNwlr

Il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina 2025 a Mary E. Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi. Il Nobel per l...
07/10/2025

Il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina 2025 a Mary E. Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi.

Il Nobel per la Medicina 2025 premia tre scienziati che hanno scoperto le basi delle malattie autoimmuni e di come si regola il sistema immunitario.

Leggi l'articolo completo al link nelle stories.

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