28/07/2025
Michelangelo Buonarroti, detto (Caprese, Repubblica di Firenze, 1475 – Roma, 1564), "Vergine col Bambino", 1525 circa. Matita nera, matita rossa, grafite e inchiostro, 541 x 396 mm. Firenze, Casa Buonarroti.
Eseguito su un supporto ottenuto incollando due fogli di carta uno accanto all'altro, questo disegno è stato descritto come "cartone" o "piccolo cartone"; L'immagine della madre che vediamo presenta una postura e un'espressione completamente distaccate dal Bambino aggrappato al suo seno, e uno sguardo perso nel presentimento di future sventure. Da un punto di vista puramente psicologico e contenutistico, l'enigma di questo sguardo era senza dubbio già intuito dall'adolescente Michelangelo, nel rilievo della "Madonna della Scala" (1491 circa; Casa Buonarroti); ma l'idea si evolse anche stilisticamente nel tempo, raggiungendo il suo culmine nella misteriosa "Madonna col Bambino" della Sagrestia Nuova, le cui innegabili somiglianze con il nostro foglio corroborano la datazione qui adottata. Numerose modifiche si osservano anche nel Bambino, la cui testa è disegnata con un delicato gioco di chiaroscuri che la avvicina a quella della Madre; mentre il corpo, ampiamente tratteggiato e raffinato attraverso l'illusione pittorica, è completamente privo di sacralità, la "plasticità risentita del putto".
Le disparità di espressione e tecnica delle due figure rendono indubbiamente difficile e complessa la lettura complessiva del disegno; tuttavia, resta inspiegabile che persino questa disparità sia stata utilizzata da alcuni studiosi, del calibro di Berenson o Dussler, per negare la paternità michelangiolesca dell'opera. Michelangelo Buonarroti il Giovane (1568-1646), nipote del maestro, riconobbe già l'eccellenza del "cartone".
La fama del disegno, tuttavia, raggiunse l'apice nel XIX secolo, in particolare in occasione del centenario di Michelangelo nel 1875, quando l'esposizione dei disegni a Casa Buonarroti rese la collezione nota a livello internazionale. (Estratto adattato da un avviso di Casa Buonarroti)