Roberts e Joel Rosenman pubblicano un annuncio sul New York Times e sul Wall Street Journal. Uomini giovani, con capitale illimitato, cercano delle interessanti opportunità legali di investimento e diciamocelo, delle proposte d’affari. Vengono subito contattati da due personaggi - Michael Lang e Artie Cornfield – e con loro nasce quest’idea di realizzare questo villaggio, o un “modesto” festival m
usicale ed artistico, a Woodstock. In realtà questo diventò un evento epico e imponente, che avrebbe per sempre cambiato il mondo della musica. Aspettate, tutto ciò c’ha un suo perché. Era per loro un’iniziativa commerciale e i soldi in ballo amici erano decisamente molti. L’ansia e la paura di fallire nella realizzazione, in realtà, cominciarono dopo un po’ ad assalire questi giovani finanziatori che posero come una condizione sine qua non l’obbligo di fare una prova generale un mese prima del’evento ufficiale. Cornfield si oppose drasticamente a quest’idea, si racconta, temendo che replicare poi l’evento ne avrebbe diminuito importanza e affluenza poi in quello del vero Woodstock. E allora Lang ebbe un’idea, trovò una soluzione. Lui disse: “Mah… troviamo un luogo – che fosse simile anche per conformazione e per acustica a quello che poi sarebbe stato Woodstock – e proviamo ad andare a vedere.”
Si narra che un’altra caratteristica ricercata era che doveva essere un luogo “sconosciuto”, scarsamente abitato… insomma, capiamoci, un luogo che comunque i media americani non avrebbero raggiunto in nessun modo. Pochi sanno che questo Micheal Lang non era altro che Michele d£e Langhe che appunto proveniva da Civè.
