06/08/2025
❝ (...) Ma la gente ovunque, non solo qui in Gran Bretagna, ha riposto fede nella principessa Diana. Le persone l'amavano, l'amavano, la consideravano una del popolo. Era la 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐨𝐩𝐨𝐥𝐨 ed è così che rimarrà, come resterà per sempre nei nostri cuori e nelle nostre memorie". Con queste parole, l'allora Primo Ministro inglese Tony Blair annunciò alla nazione la tragica scomparsa di Lady Diana Spencer in seguito a un incidente automobilistico avvenuto all'alba del 31 agosto 1997 a Parigi.
Fu con l'aiuto del proprio segretario stampa Alastair Campbell che Blair scrisse quel discorso tanto sentito ed apprezzato in Gran Bretagna e all'estero. Pare che in particolare il soprannome "Principessa del Popolo" venne scarabocchiato sul retro della busta contenente le pagine che il Primo Ministro avrebbe letto poco dopo in diretta televisiva. Le sue parole catturarono il favore della popolazione, e in moltissimi iniziarono da subito a riferirsi a Diana con questo "nuovo titolo".
Ma non tutti sanno che a coniarlo non furono i due politici, ma una giornalista, e ben cinque anni prima. Infatti, in un articolo del 1992 scritto per il Modern Review, l'editorialista Julie Burchill descrisse Diana come "The one and only People's - and Pop's - Princess". Nel servizio, questa definizione si aggiungeva a quella che la stessa Diana aveva trovato per sé stessa, ovvero "The Queen of Hearts", La Regina di Cuori, presentandola come una sorta di sovrana al quadrato.
Non stupisce però che questa definizione abbia preso piede solo dopo il discorso di Blair: fu infatti la gelida reazione della famiglia reale a suggellarne la popolarità. Buckingham Palace non comprese il lutto della propria nazione e si attenne a rigidi protocolli, piuttosto che assecondare i desideri dei britannici. Fu così che Diana divenne per lungo tempo l'unica Principessa davvero riconosciuta dal proprio Popolo e dal mondo intero, mettendo in luce per l'ultima volta le grandi contraddizioni della Corona Inglese.
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