16/06/2025
Questo sarebbe stato un periodo di piccole anticipazioni. Letture drammatizzate, laboratori, spettacoli time specific. Voglia di stare insieme, senso di comunità e spazio per aprirla sempre di più. Scambi, domande, teatro che entra nella vita e diventa vita. Leggere la realtà e provare a cambiarla. Sarebbe stato questo. Sarebbe stato il primo tempo, il primo capitolo per immaginare e condividere Il peso della farfalla nella sua prossima edizione.
E invece questo primo capitolo di giugno non ci sarà. Non ci può essere per varie ragioni. Le più banali riguardano la nostra piccola politica locale che proprio non ce la fa a liberarsi dalle catene della consuetudine, dai suoi vizi, le sue pastoie, i suoi ritardi, il suo modo di stare in ascolto per finta. Questa incapacità di sostegno e di fiducia per cui ogni anno tocca scommettere, investire, crederci. Mettere in campo competenze, qualità, energia nella speranza che poi ti venga riconosciuta e sostenuta economicamente. E se poi non accade o hai sbagliato scommessa ... Eh se me lo dicevi prima!
E poi ci sono le ragioni epocali. La guerra, l'orrore, la vergogna, la rabbia, l'odio. E niente la ferma. La sensazione di impotenza. La consapevolezza di essere in tanti ma in pochi perché di più sono quelli che non si accorgono e molti sono quelli che potrebbero e non fanno niente perché sono amici dei nemici. Amici dei nemici nei luoghi di potere, nei gangli nodali della comunicazione, nei partiti, nella contrattazione quotidiana del pane quotidiano.
Ecco il primo capitolo del Peso della farfalla, scusate tutti, non si può fare perché il teatro condivide domande e invece questo è un tempo tristissimo di tutte risposte, di tutti con una risposta in tasca, di tutte verità senza opinione. È un tempo tristissimo che richiederebbe rivoluzione perché la rivolta non basta più. È un tempo tragico in cui la parola ha un po' bisogno di ritirarsi per non correre il rischio di cedere il passo al drammatico. Il tempo tragico dell' azione.
E allora per quella giusta ci vuole un po' di tempo. Ci vediamo in autunno.