
09/06/2025
C’è un angolo di paradiso nascosto nel cuore del Golfo di Napoli a forma di mezzaluna: L’ ISOLA DI VIVARA.
Stiamo parlando dell’ affascinante isola che fa parte dell'arcipelago Flegreo.
È una piccola isola di origine vulcanica, collegata a Procida tramite un ponte naturale e un ponte artificiale. Vivara è conosciuta per la sua natura incontaminata, con una ricca vegetazione e una varietà di specie animali e vegetali, grazie anche alla sua protezione come area naturale. E’ possibile ammirare le rovine di antiche strutture e resti di insediamenti umani, che testimoniano il passato dell'isola.
Alcune Curiosità:
• La sua particolare forma a Bivaro è dovuta ai margini non del tutto sommersi dell’antico cratere.
Infatti l’isoletta si trova ai margini occidentali di un antico cratere vulcanico, formatosi circa 55.000 anni fa, oggi sommerso. Sul lato orientale, è delimitata dal promontorio di Santa Margherita sull'isola di Procida. In epoca romana, Vivara era collegata a Procida da una stretta falesia sul lato settentrionale del cratere, che oggi non esiste più. Il golfo di Genito è lo specchio d'acqua circolare tra Vivara e Procida, corrispondente al cratere vulcanico.
• L'isola di Vivara, riserva naturale tra Procida e Ischia, è famosa per il suo ponte tibetano, un'attrazione che ha fatto entrare l'isola nel Guinness dei Primati. Questo ponte, lungo 362 metri, collega l'isola a Procida, nello specifico al promontorio di Santa Margherita, ed era il ponte tibetano più lungo al mondo fino al 2014. L'isola di Vivara è visitabile solo con visite guidate, con un massimo di 25 persone per turno, e si può prenotare tramite il sito ufficiale della Riserva Naturale Statale Isola di Vivara.
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L'isola ha una storia molto antica
che risale al XIII secolo a.C., e che rimase disabitata per circa duemila anni, riprendendo vita nel 1681 con la costruzione di una villa colonica. Nel XVIII secolo, fu riserva di caccia del re Carlo di Borbone, e successivamente passò al Comune di Procida e a privati, che vi introdussero coltivazioni di vite e ulivo. Nel 1940, divenne proprietà dell'Ospedale di Procida, e nel 2015 tornò agli eredi degli Scotto La Chianca.
Nel 1957 fu costruito un ponte con Procida, e nel 1972 l'isola fu assegnata alla Regione Campania, che la dichiarò riserva naturale. Tra il 1977 e il 1993, il naturalista Giorgio Punzo si dedicò allo studio e alla tutela dell’isola, ma fu sfrattato nel 1993. Da allora, Vivara ha subito degrado a causa di incuria e vandalismo, anche se nel 2002 divenne riserva naturale statale e sito di importanza comunitaria.
Nel 2013, grazie a un protocollo tra il Comune di Procida e il Comitato di Gestione, l’isola è stata riaperta ai turisti durante le festività pasquali, e dal 2017 il Comune si occupa delle visite guidate, contribuendo alla sua tutela e valorizzazione.