14/06/2025
Le zzacareddre.
Storia delle tarantate.
Fino alla prima metĂ del 900 avvenivano nel Salento dei fenomeni che sapevano di mistero e magia. Nelle campagne assolate e povere c'era questa superstizione: i contadini credevano che se un ragno (completamente innocuo, o un serpentello) mordere una donna che lavorava in campagna, specie nel periodo estivo, questa poteva essere posseduta dallo spirito malvagio del ragno o del serpente fino a renderla in pochissimo tempo cadaverica senza forze ed incosciente. L'unico modo per salvarla, secondo la medicina popolare, era quella di portare al suo capezzale tre suonatori, di violino , tamburello, fisarmonica e altri strumenti a disposizione. In questo modo si applicava la musicoterapia che consisteva nel far scegliere alla malata uno dei sette nastrini colorati e legati insieme (chiamati Zacareddre). Ogni colore era abbinato a una nota musicale, e quindi si suonava un brano di pizzica (Tarantella Salentina) sul tono individuato dal colore. Dopo ore ed ore di suono, la terapia, se il colore fosse stato quello giusto, avrebbe dato esito positivo. La donna iniziava a muovere i piedi, poi le gambe, infine si sollevava da terra ed iniziava il ballo frenetico a piccoli salti come se volesse schiacciare il ragno maledetto. Per non fare uscire le forze del male oltre la donna, i familiari scendevano per terra un lenzuolo dove lei ballava come in un cerchio magico. Quando la donna ormai stanca e sfinita si addormentava era ormai guarita, ma comunque per essere sicura per il futuro doveva ve**re a Galatina il 29 Giugno alla festa padronale di San Pietro e Paolo e chiedere la grazia a San Paolo nella misteriosa chiesetta a lui dedicata in prossimitĂ della cattedrale, aperta solo quel giorno. Adesso le zacareddre sono considerate dei porta fortuna che abbelliscono le case in ricordo di Galatina.