11/04/2025
Venerdì 18 aprile alle 21 presso Ca’ Rossa appuntamento della Fabbrica di Apollo con la grande classica.
Passato e presente si ricollegano in questo programma, il quale ricorda come il genere “quartetto” abbia saputo staccarsi nel Novecento dalla grande tradizione classica e romantica austro-tedesca.
Il grande compositore Felix Mendelssohn si può considerare una quieta parentesi all'interno della corrente del romanticismo. Certamente il compositore percepiva gli slanci emotivi messi in risalto dalla musica dei suoi coetanei, ma la sua vita perlopiù serena ebbe una grande influenza sulla sua opera. Nelle sue composizioni Mendelssohn fu quindi in grado di pacificare le tensioni di ascendenza romantica con le forme e gli schemi compositivi di provenienza classicista, creando un organico equilibrio tra istanze assai diverse tra loro.
Invece nel Quartetto Op. 80, poco prima della sua morte, Mendelssohn ci lascia una pagina impregnata di dolore, dedicata alla sorella F***y scomparsa nel Maggio del 1847. Questo quartetto è testimonianza del profondo tormento del compositore, ed esprime un quasi costante affanno a partire dai primi 2 movimenti, entrambi di carattere irrequieto, nel Trio quasi macabro. Il terzo movimento concede una momentanea distensione, in equilibrio fra malinconia, tenerezza per la sorella e accettazione. La liricità e il raccoglimento lasciano nuovamente spazio a dissonanze, cromatismi, sincopi e tremoli nell'ansioso quarto movimento, che ci ricorda ancora una volta il disorientamento del compositore davanti a un evento così tragico ed imprevedibile.
In mezzo, Lamento e Epilogo dal quartetto per archi dell’Italiano Valentino Bucchi, composto nel 1956, sono un assaggio di musica contemporanea. Sono stati scelti il primo e l'ultimo movimento del quartetto per evidenziare la sua concezione circolare della struttura musicale, che lo ha spinto spesso a comporre nello spirito del rondò o nelle brevi dimensioni del concerto grosso.
Timbri trasparenti si alternano a impasti di sonorità particolarmente scuri, e la semplicità compositiva non rimanda a nessun conformismo estetico, rendendo Bucchi un "artista libero".
Il programma si conclude con due compositori statunitensi.
Il quartetto di Glass no. 3 (1985) nasce originariamente come parte della colona sonora del film Mishima e viene successivamente riadattato per quartetto.
Lo stile è caratterizzato dalla ripetizione di piccole formule o incisi, un procedimento influenzato da pratiche musicali orientali, che subiscono talvolta lievi e impercettibili modifiche.
Di ispirazione classica è invece l'Adagio di Barber, il quale prende spunto da un passo delle Georgiche di Virgilio. L'autore compone un motivo sinuoso, ascendente per gradi congiunti, che discende e poi ascende nuovamente, e viene sostenuto da lunghe note tenute che creano una densa armonia. Così realizza l'immagine virgiliana del ruscello che avanzando si amplia creando un mormorio sempre più pieno (raucum murmur).
Prenotazioni al 3478936204, oppure presso Ocean Bar